Anche se i termini Disaster Recovery e Business Continuity sono usati come sinonimi, in realtà sono concetti differenti. Per utilizzare al meglio il disaster recovery o la business continuity in un’azienda, è bene comprendere come primo step la differenza tra i due concetti:
- Disaster Recovery: è l’insieme di misure tecnologiche utili al ripristino di infrastrutture tecnologiche e server necessari all’azienda, nel minor tempo possibile. Il piano di DR aiuta l’intera azienda a tutelarsi in caso di disastri come una calamità naturale. L’ideale sarebbe che il piano venga provato ciclicamente, in modo tale che i dipendenti si trovino preparati in caso di necessità di utilizzo. Più rapido è il processo di Disaster Recovery, meglio è per l’azienda che si trova a ridurre i danni conseguenti a un arresto dell’attività produttiva.
- Business Continuity: si riferisce alla strategia che permette di evitare arresti del processo produttivo, permettendo la continuità del servizio. Il piano utilizzerà strutture ridondanti per recuperare i dati. Per far si che il piano abbia successo, è necessario aggiornare continuamente le soluzioni ed eseguire un backup quotidiano su tutti gli elementi considerati fondamentali per il processo produttivo aziendale.
Pertanto, si può vedere che alcuni aspetti del Business Continuity Plan si sovrappongono quelli del piano di Disaster Recovery .
A seconda della tipologia di business, la criticità dei dati varia. Più critico è il dato, più grande è l’investimento. In alcuni ambiti, la perdita di un file, si può tradurre in milioni di dollari di mancati introiti e client. In queste tipologie di business, è fondamentale che il ripristino di produzione, sia nel DR che nella BC, sia il più semplice e lineare possibile.
Indipendentemente del piano di recupero dati scelto, la protezione dei dati è di estrema importanza per preservare i tuoi affari. Se il tuo piano DR/BC è mal realizzato, il rischio è quello di perdere tempo e quindi il vantaggio competitivo sulla concorrenza.
